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Napoli / 22-23 settembre 2022 // Preceptorship in IMMUNO-ONCOLOGIA:TUMORI TESTA-COLLO

Napoli / 22-23 settembre 2022 // Preceptorship in IMMUNO-ONCOLOGIA:TUMORI TESTA-COLLO Per anni le possibilità terapeutiche degli SCCHN sono state fortemente condizionate dallaloro suscettibilità o meno alla chirurgia (ad eccezione dei tumori del rinofaringe) e per annila “possibilità di guarigione” o comunque di ottenere significative Survival (Overall Survivaland Progression Sopravvivenza libera) era legata solo alla possibilità […]

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Napoli / 22-23 settembre 2022 // Preceptorship in IMMUNO-ONCOLOGIA:TUMORI TESTA-COLLO

Per anni le possibilità terapeutiche degli SCCHN sono state fortemente condizionate dalla
loro suscettibilità o meno alla chirurgia (ad eccezione dei tumori del rinofaringe) e per anni
la “possibilità di guarigione” o comunque di ottenere significative Survival (Overall Survival
and Progression Sopravvivenza libera) era legata solo alla possibilità di poter intervenire
chirurgicamente, riservando un ruolo del tutto marginale ad altre strategie, come la
radioterapia e la terapia sistemica.
Negli ultimi 15 anni il panorama terapeutico dei SCCHN (tumori squamosi del distretto
testa-collo) è cambiato radicalmente, grazie soprattutto all’avvento di strategie combinate/
integrate che hanno portato miglioramenti significativi sia in termini di Sopravvivenza che
di Attività (Overall Response Rate e Disease Control Rate).
A ciò si deve aggiungere l'”irruzione” nella pratica clinica di terapie sistemiche “mirate”
come la terapia a bersaglio molecolare specific (targeted therapy) e soprattutto la capacità
di ottenere un debulking del tumore rafforzando il sistema immunitario, ovvero l’utilizzo di
immunoterapia di nuova generazione, basato sull’uso di Check-Point Inhibitors.
L’immunoterapia non ha cambiato definitivamente la “storia naturale di SCCHN, ma ci
ha dato la possibilità di mirare ad un aspetto importante del cancro in generale, ossia
il microambiente tumorale(Tumor Microenvironment), costituito non solo da cellule
tumorali ma anche da cellule immunologiche infiltranti I tumori ed in grado di suscitare
una forte risposta immunitaria contro il cancro stesso. Il nostro nuovo obiettivo, con l’aiuto
fondamentale dell’immunoterapia, è quindi quello di ripristinare la cosiddetta “sorveglianza
immunologica”, rafforzando il Sistema immunitario e rendendo le cellule tumorali
maggiormente “visibili” ad esso. Quest’ultimo probabilmente è l’unico modo per ottenere
una risposta duratura ai trattamenti.
Non meno importante, però, è anche il ruolo della ricerca traslazionale, ovvero la rapida
applicazione delle nozioni di biologia molecolare nella pratica clinica, strategia che ha
permesso di progettare sperimentazioni cliniche sempre più adattate alle caratteristiche
del paziente e della malattia (che dal punto di vista biologico-genetico è molto eterogeneo).

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