I tumori del distretto cervico-cefalico rappresentano il 7-8% di tutte le neoplasie maligne e sono estremamente eterogenei tra loro sia dal punto di vista della sede d’insorgenza che della genetica. Trattasi di tumori originanti dal primo tratto delle vie aerodigestive e da alcune ghiandole esocrine ad esso annesse. La maggior parte di suddetti tumori (circa il 90%) ha un’istologia squamosa e vengono spesso indicati con l’acronimo di SCCHN (squamous cell carcinoma of the head and neck).
Attualmente le strategie terapeutiche impiegate nella cura dei SCCHN sono frutto di un approccio che viene definito Multidisciplinare. Il team multidisciplinare inquadra il paziente sotto tutti i punti di vista e spesso il trattamento oncologico specifico viene associato a diverse altre terapie cosiddette “di supporto” tendenti cioè ad aumentare la compliance dei pazienti alla terapia oncologica.
Ad oggi è fondamentale, per esempio, un supporto nutrizionale prima, durante e dopo il trattamento oncologico, così come è fondamentale la terapia antalgica (dal momento che il 70% dei pazienti con SCCHN ha come sintomo il dolore cronico) e l’inquadramento infettivologico del caso.
Categoria a parte è rappresentata dai tumori della tiroide che, per gran parte della loro storia clinica richiedono approccio chirurgico e/o radioterapico e solo in fase avanzata vengono inquadrati dal team oncologico.Razionale del presente Congresso, che rappresenta la IV edizione di un evento che oramai si tiene annualmente, è quello di inquadrare in maniera completa ossia “comprehensive” i pazienti con diagnosi di SCCHN e tumori tiroidei.