L’obiettivo di questo spazio , che ha carattere puramente informativo, è di aiutare coloro ai quali è stato diagnosticato un cancro del fegato (primitivo o metastatico) o che sono sottoposti ad accertamenti per il sospetto che possano essere affetti da questa forma tumorale, ed anche i loro familiari ed amici a saperne di più sulla malattia nel tentativo di rispondere, almeno in parte, alle domande più comuni relative alla diagnosi e al trattamento.
Naturalmente, queste informazioni non contengono indicazioni utili a stabilire quale sia il trattamento migliore per il singolo caso, in quanto l’unico a poterlo fare è il medico curante che è a conoscenza di tutta la storia clinica del paziente.
CHE COS’È IL CANCRO?
Il cancro non è una malattia unica, non ha un’unica causa né un unico tipo di trattamento: esistono oltre 200 tipi diversi di cancro, ognuno con un suo nome e un suo trattamento. Benché le cellule che costituiscono le varie parti dell’organismo abbiano aspetto diverso e funzionino anche in modo diverso, la maggior parte si riparano e si riproducono nello stesso modo. Di norma la divisione delle cellule avviene in maniera ordinata e controllata, ma se, per un qualsiasi motivo, questo processo si altera, le cellule ‘impazziscono’ e continuano a dividersi senza controllo, formando una massa che si definisce ‘tumore’.
I tumori possono essere benigni o maligni. I medici sono in grado di stabilire se un tumore è benigno o maligno sulla base di una biopsia. Le cellule dei tumori benigni crescono lentamente e non hanno la capacità di diffondersi ad altre parti dell’organismo; tuttavia, se continuano a crescere nel sito originale, possono diventare un problema, in quanto esercitano pressione contro gli organi adiacenti. Al contrario, i tumori maligni sono costituiti da cellule che, in assenza di un trattamento opportuno, hanno la capacità di invadere e distruggere i tessuti circostanti e di diffondersi a distanza, ovvero, al di là della sede di insorgenza del tumore primitivo. In altre parole le cellule neoplastiche possono staccarsi dal tumore primitivo e diffondersi attraverso il sangue o il sistema linfatico. Quando raggiungono un nuovo sito, le cellule possono continuare a dividersi, dando così origine ad una metastasi.
IL FEGATO
- È localizzato nel quadrante superiore destro dell’addome.
- Gli organi adiacenti sono lo stomaco, il diaframma, la colecisti e l’intestino (fig. 1).
liver = fegato; portal vein = vena porta; bile duct = dotto biliare; stomach = stomaco; spleen = milza; gallbladder = colecisti; pancreas = pancreas; duodenum = duodeno
- È uno degli organi più voluminosi del corpo umano, con un peso pari a circa il 2% del peso totale.
- Adempie a funzioni importanti: elabora i sottoprodotti della digestione, secerne la bile che interviene nella digestione degli alimenti, mantiene il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine e produce anche alcune proteine essenziali (albumina, fattori della coagulazione, ecc.).
QUALI SONO LE CAUSE DEL CANCRO DEL FEGATO?
Le cause esatte del cancro del fegato sono tuttora sconosciute. I fattori di rischio per l’insorgenza di un tumore epatico primitivo (carcinoma epatocellulare) comprendono:
- epatite virale B e C;
- alcolismo;
- cirrosi;
- esposizione a tossine;
- assunzione di steroidi anabolizzanti;
- disordini metabolici (innalzamento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, intolleranza glucidica) che configurano il quadro della sindrome metabolica e che possono causare un quadro istologico noto come steatoepatite non alcolica (NASH).
In molti casi, però, la malattia rappresenta la diffusione (metastasi) attraverso il circolo ematico di un tumore localizzato ad un altro organo. I tumori maligni che più comunemente metastatizzano invadendo il fegato sono il cancro del colon, del retto, della mammella, del pancreas e dello stomaco, i sarcomi, i melanomi, i tumori neuroendocrini e renali. In tal caso, questi tumori sono la fonte primitiva del carcinoma epatico.
QUALI SONO I SINTOMI DEL CANCRO DEL FEGATO?
Molti pazienti non accusano alcun sintomo; pertanto, la malattia è diagnosticata nel corso dei controlli di routine per un pregresso tumore non localizzato al fegato oppure degli accertamenti diagnostici prescritti di routine per la presenza di cirrosi o di epatite virale di tipo B o C. Il quadro sintomatologico del cancro del fegato comprende:
- dolore: il dolore associato con un tumore epatico può essere localizzato al lato destro della regione addominale superiore, alla spalla destra o alla schiena;
- indigestione, inappetenza, nausea e calo ponderale: questi sintomi si manifestano quando il tumore comprime lo stomaco e l’intestino tenue. I problemi di digestione possono insorgere anche per motivi non specificamente connessi con la localizzazione del tumore;
- ittero: si manifesta sotto forma di colorazione, per lo più gialla, della cute e degli occhi, con urine scure e feci di colore chiaro. L’ittero compare quando nel sangue si accumulano concentrazioni rilevanti di bilirubina. Ciò avviene, ad esempio, se il tumore invade una porzione cospicua del fegato oppure se il dotto biliare si ostruisce. È in seguito a quest’innalzamento del livello di bilirubina che una persona assume il caratteristico colorito giallastro, diventando itterica. Quando la concentrazione di bilirubina è superiore alla norma può manifestarsi anche prurito. L’ostruzione dei dotti biliari può far salire il rischio di infezione;
- febbre: la febbre rappresenta sempre un potenziale segno di infezione. La febbre, anche in assenza di infezione, si associa a volte al cancro del fegato. La presenza di un’infezione si dovrebbe escludere innanzitutto eseguendo gli esami del caso, soprattutto se la temperatura è di 38,5° C o più;
- gonfiore localizzato alla cavità addominale o agli arti inferiori: quando insorge una malattia epatica cronica, ossia persistente, nella cavità addominale si può formare l’ascite, la quale può essere accompagnata da un gonfiore diffuso agli arti inferiori. Il gonfiore addominale e agli arti inferiori può essere causato anche da altre patologie, per esempio a carico del cuore o dei reni. Il liquido può essere rimosso temporaneamente aspirandolo con un ago attraverso una procedura che si chiama paracentesi, in alcuni casi è possibile controllarne l’accumulo con l’assunzione di farmaci che aumentano la diuresi e per questo detti diuretici. La risposta positiva al trattamento del cancro del fegato può ridurre il gonfiore all’addome e alle gambe, ma se la causa è una patologia epatica di fondo (ad esempio, cirrosi), esso può persistere o ripresentarsi.